Morlotti Ennio

Giugno, 2011

Biografia di Morlotti Ennio

Ennio Morlotti, uno dei principali protagonisti della vicenda artistica italiana ed europea del secondo Novecento, e' nato a Lecco, sul lago di Como, il 21 settembre 1910 in una famiglia dove il padre era invalido di guerra e la madre faceva la maestra. Vissuta la prima infanzia scolare in collegio, dove per altro eccelleva nello studio, comincio' nel 1923 a lavorare come contabile in un oleificio, quindi fino al 1936 come impiegato in un colorificio e operaio in una fabbrica meccanica. Nonostante le dure condizioni di vita di quegli anni, si dedicava allo studio dell'arte antica nelle chiese e nei musei, interessandosi anche di arte contemporanea, sino a conseguire da privatista la maturita' artistica a Brera. Licenziatosi dalla fabbrica si trasferi' a Firenze e si iscrisse all'Accademia dove, seguito da Felice Carena, si diplomo' con una tesi su Giotto, ottenendo il massimo dei voti. Nel 1937, grazie agli introiti giunti dalla vendita di tre quadri esposti in occasione di un concorso per il paesaggio lecchese, effettuo' un viaggio a Parigi dove entro' in contatto con le opere originali degli amati Cezanne e Picasso. Nel 1940 entro' nel gruppo di Corrente che si ispirava alla rivista universitaria "Corrente di vita giovanile", diretta da Ernesto Treccani, seguendone l'orientamento espressionistico francese, da Van Gogh fino ai Fauves. Nel 1945 si sposo' con Anna e l'anno seguente si iscrisse al partito comunista al quale aderi' per sei mesi ; fu questo un anno difficile sul piano economico ma proficuo sul piano culturale, poiche' firmo' il Manifesto del Realismo, aderi' al Fronte Nuovo delle Arti ed effettuo' la sua prima mostra personale alla galleria II Camino di Milano. In quell'anno, grazie alla borsa di studio fattagli avere da Lionello Venturi, avrebbe potuto risiedere a Parigi per due anni assieme a Renato Birolli, ma dopo due mesi rientro' a Milano poiche' non riusciva a dipingere ; nonostante cio' aveva conosciuto e visitato lo studio di Picasso, aveva incontrato Braque, Dominguez, De Stael, Sartre e Camus. E' poi subito dopo la XXIV Biennale di Venezia (1948), dove espose assieme a tutti gli artisti del Fronte Nuovo delle Arti, che si defini' la posizione di Morlotti, il quale assieme a Birolli si stacco' dai componenti "realisti" del gruppo. E' proprio negli anni '50 che produsse alcune tra le opere capitali dell'arte informale, non solo italiana, ma anche europea, sicuramente collegate all'esperienza sublime di autori quali Wols, Fautrier, De Stael, ma anche Pollock e De Kooning. La Biennale ospito' numerose volte le sue opere, nel 1950, nel 1952 assieme al Gruppo degli Otto, nel 1954 con una sala presentata da Giovanni Testori (distruggendo le opere esposte subito dopo), nel 1962 vincendo il premio (ex equo con Capogrossi) riservato ad un artista italiano, nel 1964 all'interno della sezione "Arte d'oggi nei musei", nel 1972 con una sala personale, nel 1988 con un'altra personale nel padiglione dedicato all'Italia e nella sezione dedicata alla rassegna "Il Fronte nuovo delle Arti alla Biennale del 1948". Nel 1986 e nel 1992 viene invitato alla Quadriennale Nazionale d'Arte a Roma. Le piu' importanti mostre complessive sono quelle del 1987 a Locarno a Milano, e del 1994 a Ferrara, effettuata dopo la morte, avvenuta il 15 dicembre 1992 a Milano.