Mainolfi Luigi

Giugno, 2011

Biografia di Mainolfi Luigi

Luigi Mainolfi nasce a Rotondi in provincia di Avellino nel 1948, attualmente vive e lavora a Torino. Fin dagli inizi della sua carriera artistica Mainolfi si avvale dell'aspetto artigianale del lavoro artistico. Le sue prime opere sono calchi in gesso di se medesimo. Siamo nella prima meta' degli anni Settanta in pieno clima concettuale e comportamentistico: ogni azione artistica aveva dunque anche una valenza cognitiva e di ricerca di identita'. I lavori piu' recenti di Mainolfi impiegano la terracotta, come ormai da oltre un decennio, a testimonianza della predilezione dello scultore per questa materia che assume in lui anche un valore simbolico. La creta infatti e' materia metamorfica, proteiforme, tanto quanto l'universo poetico, immaginale e mitico dell'artista. Mainolfi e' una sorta di aretagolo ovvero di narratore di storie a sfondo mitologico in cui ciascuno di noi puo' ritrovare i propri fondamenti esistenziali. Negli anni Ottanta soprattutto, l'artista si era incaricato di recuperare questo bagaglio di storie mimiche, di immagini simboliche, di antiche narrazioni prese come metafore dell'immaginario quotidiano di ciascuno di noi. In tempi piu' recenti, e sino ad oggi, questo calore primario, dopo una fase informale, sembra essersi dissipato e l'artista propone invece componimenti piu' astratti: quasi teche museali cataloganti antichi oggetti dall'uso sconosciuto, come se la coscienza dell'impossibilita' di azzerare il tempo per rituffarsi nelle origini, abbia aperto la strada a considerazioni piu' tecniche di accumulo e fredda catalogazione di oggetti che, per il nostro tempo, non hanno piu' valore d'uso se non meramente culturale e informativo. Tra le collettive ricordiamo "Arte-Ambiente" del 1976, installazione nella citta' di Brescia. Nel 1977 partecipa a due importanti rassegne: "Tendenze d'Arte Internazionale, Pari e Dispari" a Cavirago e la "Settimana Internazionale della Performance" alla Galleria d'Arte Moderna di Bologna. E' agli inizi degli anni ottanta che Mainolfi raggiunge la piena maturita' stilistica e la piena notorieta'. Le rassegne che maggiormente hanno contribuito al successo dell'artista sono due per il 1980: "I Nuovi-nuovi" a cura di R.Barilli tenutasi presso la Galleria Comunale d'Arte Moderna di Bologna; "Nuova immagine" a cura di F. Caroli nell'ambito della XVI Triennale di Milano. Per quanto riguarda il 1981 si ricordi l'importante rassegna "Le linee della ricerca artistica in Italia, 1960-1980" presso il Palazzo delle Esposizioni di Roma. Il 1982 segna un picco di attivita' e di successo dell'artista il quale e' invitato a tutte le rassegne piu' importanti dell'anno; tra queste ricordiamo "Generazioni a confronto" presso l'Istituto di Storia dell'Arte di Roma, la Biennale di Venezia (a cui sara' invitato anche nel 1986 e nel 1990), Documenta 7 a Kassel, "Arte Italiana 1960-1982" a Londra e "Una Generazione postmoderna" a Genova. Nel 1983 Achille Bonito Oliva lo invita a "Critica ad arte" presso Palazzo Lanfranchi a Pisa. Partecipera' poi all'importante rassegna documentaria "L'Informale in Italia" tenutasi alla Galleria d'Arte Moderna di Bologna. Nel 1984 partecipa ad "Ouverture" presso il Castello di Rivoli. Nel 1985 e' la volta di "Anniottanta" la rassegna di tendenza voluta da Barilli. Nel 1986 e' invitato alla mostra collettiva itinerante "Aspetti dell'arte Italiana" svoltasi in alcune citta' europee; partecipa alla Quadriennale di Roma. Nel 1988 e' la volta di "Ubi Minor Ibi Maior" alla Galleria Arco di Rab di Roma e della collettiva con importanti scultori stranieri al Castello di Rivoli. Tra le personali ricordiamo quelle degli anni Ottanta alla Galleria Arco d'Alibert di Roma e allo Studio G7 di Bologna; nel 1989 e' a Torino presso la Galleria Tucci Russo e Cavellini di Broscia. Ne 1982 lo ospita la prestigiosa Galleria Appel und Fertsch di Francoforte, mentre nel 1983 e' alla Storms di Monaco. Nel 1985 espone a Ca Vendramin Calergi di Venezia e nel 1988 presso Alfonso Artiaco di Pozzuoli. L'ultimissima produzione si e' invece vista nel 1992 a Milano presso la Galleria Gianferrari e' alla Galleria De' Foscherari di Bologna.